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martedì 4 luglio 2017

WIMBLEDON DAY 1 - KYRGIOS, GIGANTE D'ARGILLA, TONFO WAWRINKA

Dal vostro inviato nella City, al fianco alla Contessina Serbelloni Mazzanti Viendalmare e un cardinale mano nella mano con due ragazzini mulatti cui offre caramelle (addolorata cit.).

Giornata iniziale pirotecnica. Murray, cui la condizione di quasi morte cerebrale celebrata da tutti non può che giovare, entra bene nel torneo disponendo della giovane promessa Bublik. Lo scozzese vede anche il suo tabellone liberarsi di due avversari ingombranti sulla via della finale. Vera sorpresa il tonfo clamoroso di Wawrinka, spazzato via dal giovane  russo Medvedev. Lo svizzero su erba si conferma un cinghiale sul ghiaccio. Sorpresa relativa la sconfitta di Nick Kyrgios, ritiratosi ormai a pezzi e in lacrime quando era sotto di due set contro il buon volleatore transalpino Herbert. Relativa perché erano note le condizioni fisiche approssimative dell'australiano tamarreide. Poco da dire, molte domande irrisolte. Forse non sa gestire la potenza di un tennis che non ha però molte alternative o si allena male. Oppure è solo sfortuna del momento. Random, buon successo di Kachanov nel derby maratona con Kuznetsov, il solito Dustin Globetrotter Brown da erba prevale sull'orrifico Sousa.
Capitolo italiani: Cecchinato raccoglie le briciole da Nishikori (uno che su erba vale molto meno della sua classifica). Il siculo avrebbe potuto raccattare qualche gioco in più, ma se non hai i colpi da erba e prepari puntigliosamente Wimbledon nei challengers su terra, non puoi pretendere molto. Stessa scelta scriteriata fatta da Bolelli, che però, avendo più colpi definitivi, dispone in quattro set di Lu, cinese barellato. Avanti il nostro erbivoro brucante Seppi.
Tra le donne incoraggiante esordio per Halep e Svitolina, soprattutto la seconda, che dispone di Ashley Barty, giovane australiana talentuosa e a suo agio sui prati come i suoi avi. Bene anche la Venere nera, specie dopo le traversie recenti al volante. Tra le italiane, Schiavone impartisce una lezione di tennis alla bella che non balla, Minnella. Camila Giorgi batte in rimonta una Cornet simpatica quanto una nevralgia durante un comizio di Di Maio con musica di sottofondo di Fedez.

2 commenti:

  1. Grande Picasso!!!io ho visto Vika ed insomma...sbaglia tanto ,finché incontri una leggerina come la Cici va bene ,più in là dubito,la Svitolina bene anche perché aveva nella Barty brutta gatta da pelare,non trovi che l'Ucraina si sia migliorata tantissimo rispetto ad un paio di anni fa in cui pareva una pallettara simil Sarita?innanzitutto nel servizio ora ottimo,poi nel cercare più spesso i vincenti da fondo ed anche a rete le rare volte che ci va non commette scempiezze come altre,mi pare tutto questo frutto di grande cultura del lavoro,magari mi sbaglio ma forse vale almeno una semi anche su erba ,ti segnalo una mia clamorosa bolla persa solo per Thiago Monteiro versione erbivoro,mah....prima di salutarti posso permettermi due cose su altri temi?
    1-mi ha molto sorpreso e deluso la sconfitta di Paquiao personaggio che mi piace non so neanche io esattamente perché ..forse perché mi dà idea di amare il suo paese ed identificarsi con esso
    2-la morte di Villaggio ,non lo ho mai amato troppo ma è stato spietato a mio avviso quanto nessuno(tranne forse Sordi)nel dipingere noi Italiani in un certo periodo storico,a parte i primi due Fantozzi che nulla hanno a che vedere con quelli per fare soldi venuti dopo ,e' suo uno dei miei film preferiti in assoluto:'Cari Fottutissimi Amici'
    Va beh dai,divertiti a Londra ,e valuta specie dopo la cosa di Bersani e Pisapia l'idea dei mani' a Cuba ,ti abbraccio caramente
    Stefano

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    1. Insomma, forse esagerati questi rientri lampo dopo il parto.
      Su Svitolina sono d'accordo. Mai stata una Sarita, sempre molto ordinata e fa il suo. Sicuramente col lavoro, in questa Wta di livello mediocre sta benissimo tra le prime.
      Paquiao, non ho visto. Il tempo passa per tutti, anche per lui. È una leggenda, personaggio mitologico, in cui si rivede tutto un popolo.
      Villaggio, bah. Penso sia stato geniale nella sua carriera. Creare una maschera capace di entrare nella storia d'Italia non è da tutti. Capita ogni cent'anni. I primi Fantozzi, specie i libri, restano pura genialità. Come divertenti anche altri suoi libri. Il resto, chiaro che ha mirato a campare diventando una macchietta. Ma glielo si perdona.
      Ciao Stefano, saluti a te.
      (La faccia di Pisapia assieme a Bersani, cristosanto: come chi si è reso conto di aver fatto una cazzata o una puzza nell'ascensore).

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.