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lunedì 19 giugno 2017

Donnarumma, giglio nato nel letame di anni di disgrazia: da bandiera a carta da culo

Mi prudono le dita unte di pane e
panelle.

Persone che mi stanno sul cazzo nel caso (nazionale) Donnarumma:

Tifosi milanisti. Ergono un ragazzotto di 18 anni a bandiera/eroe, solo perché ha baciato la maglia, detto che juvemmerda rubbano e pisciato sugli scudetti negli spogliatoi della juve. Nei 90's la bandiera era Baresi (ventenne che disse no ai miliardi di Agnelli per giocare in B col Milan, poi risalì e vinse tutto quello che altri non riescono a sognarsi in tre vite con la sua squadra). Se andava male, a cavallo del 2000 bandiera era un tale Paolo Maldini. Ma che ne sanno loro. C'è da comprenderli. Ora gli sventurati si aggrappa(va)no a questa parvenza di giglio nato nel letame di anni di disgrazia, ma non devono sorprendersi se passa da bandiera a carta da culo in un batter di ciglia.

Tifosi di altre squadre. Romanisti ancora stremati per l'addio Potemkin di Totti, che danno esempi di bandierismo. Ok, pure basta. Juventini che dopo la sbornia di Cardiff trovano un modo per esultare (ancora piangenti). Pregustano Donnarumma per il dopo Buffon: un altro fenomeno tra in pali per pisciargli gli spogliatoi e dare l'assalto all'amata champions, mentre altri la alzano con Galli, Pazzagli, Rossi, saponetta Dida o uno spaventapasseri. Tifosi interisti che...boh, sono interisti.

Donnarumma. Mi sta sul cazzo a pelle, già in tempi non sospetti. Il portiere è un ruolo che mai mi ha affascinato. Sempre sostenuto che una grande squadra non ha bisogno di un gran portiere, ma di uno che limita al minimo le vaccate. Per Sacchi la squadra perfetta non ne ha bisogno. Il portiere serve a chi si affida al non gioco, al casaccio della palla buttata avanti abbinato a una difesa di macellai. Chi ha CR7 se ne sbatte del portiere fenomeno.
Poteva scegliere di andarsene affanculo, al Real (mi gioco le palle che, o lo prendono aggratis o a 6 euro per fargli fare il vice portiere del campo allenamenti, o niente) o alla Juve, facendo guadagnare bei soldi al suo club, ha preferito non rinnovare guadagnandoli lui, farli guadagnare a Raiola e affossare il club di cui si diceva tifoso. (Mezzo) uomo fecale, appunto. Si obietterà che lnon poteva decidere nulla, essendo prigioniero arricchito di Raiola. Ad andare bene allora è un cretino o doppiamente uomo fecale, perché se ti affidi a uno simile, ti stampano la merda sulla carta d'identità come timbro.

Raiola. Uno che lo guardi e lo senti e ti appaiono le sagome di Moggi e Riina che limonano in un film di Scorsese. Perdio. Ma come può un essere simile tenere per le palle presidenti, squadre, mezzo calcio mondiale? Galliani era buono, con lui si facevano affari ottimi. Commesse a mai finire. Per due anni di Ibra il Milan ha dovuto sciropparsi Leadro Grimi e un'agghiacciante sequela di nomi da lazzaretto. La nuova proprietà non vuole fare lo stesso? Via di ritorsione.

Galliani. A confronto, D'Alema non è uno rancoroso. Insomma, cosa può valere un Donnarumma diciottenne che ha parato un rigore al pallone d'oro (in pectore) Dybala, che nella juve farebbe fare la panchina a Cristiano Ronaldo messo in vendita dal Real per 400 milioni a 32 anni? 1800? 2000?
Provo a chiedere numi a Sconcerti, che però, mi dicono, è impegnato nella sua stanza al frenocomio di Volterra (riaperto in suo onore) per scrivere un sontuoso editoriale su "Bonucci meglio di Baresi", poiché il bianconero giuoca nella difesa in linea, con nessuno a proteggerlo. Baresi invece era protetto da Cesare Maldini e Trapattoni. E poi Mannari con Sacchi tornava più di Higuain.
Poco male, magari ne valeva una cinquantina, ma decidendo di non farlo rinnovare per tempo, Galliani lo farà liberare a zero o per due semi di zucca: dispetto al Milan, figuraccia (figurone per i senzienti) alla nuova società, favore all'amico di mille commissioni (e a se stesso). Si diverte così, lui.

Giornalisti. Rai, Sky, Mediaset. Tutti proni, genuflessi di fronte a questo lombrosiano figuro procuratore che li convoca in una cucina sporca mentre scorreggia dopo aver mangiato una carbonara, per dirgli che i soldi non erano importanti, che non hanno rinnovato perché 5 milioni l'anno erano una specie di mobbing per il pupetto (minacciato di morte, financo, a quella cifra). Non una risata, non un "ma che cazzo stai a dì, la carbonara era drograta?". Zitti, proni, annuiscono, in totale crisi d'astinenza da Moggi o un padrone da cui essere frustati e da cui ricevere scodinzolanti lauti croccantini. Dal ferroviere all'ex pizzaiolo, il passo è breve. Tengono famiglia e nessuna dignità.

Io. Che, prudendomi le dita, potevo ficcarmele nel caso invece che scrivere di questo affare inutile. Ma, notando una inquietante crescita nelle visite, miro inconsciamente a scremare i lettori inimicandomi interisti, juventini, 5stelle e cretini (che lo stesso sono).

In sintesi, chi è che non mi sta sul cazzo in questa situazione ridicola? Nessuno. O almeno, non mi stanno sul cazzo quelli che di solito mi stanno sul cazzo: Fassone e Mirabelli. Liberarsi di Raiola (esterni alle società ma più dentro di tutti, come ganGrena -cit -) e Donnarumma è un bel colpo per l'immagine. Chiaro, il rischio mulini a vento Zeman contro Moggi è serio, ma ci libera dall'acre tanfo di letame. Anche la Juve scaricando Moggi e Mengele Agricola è una società più fresca e limpida.

Pronto? Sì, pronto? Sento male. Cade la linea. Come? Mi dici che la Juve ha ripreso il Dott. Mengele Agricola notte tempo? Sarà una calunnia, perché in rai, mediaset, sky, sui giornali, non l'ho letto mica.


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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.